I BARBARI ED I BIZANTINI IN CALABRIA (476 d.c. – 1061 d.c.)
La Calabria nel 410 fu percorsa dai Visigoti il cui re Alarico, secondo la tradizione, mori’ presso Cosenza e fu’ sepolto in una tomba scavata nel letto del Busento. Alla caduta dell’Impero romano d’occidente (476), la Calabria, unitanente al Mezzogiorno d’ltalia, cadde sotto la dominazione bizantina, noninale ed in certi periodi effettiva. Teodorico, re degli Ostrogoti, impose la sua sovranita’ in Calabria che attraverso’ un’epoca di relativo benessere; magister officiorum e prefetto del Pretorio di Teodorico fu per lunghi anni Cassiodoro che, ritiratosi dalla vita pubblica, istitui’ a Vivarium presso Squillace una comunita’ religiosa e culturale dotata di autosufficienza economica. Alla morte di Teodorico (526), i Bizantini strapparono ai suoi successori la Calabria e quindi tutta l’Italia (guerra gotica, 535/553). I Longobardi conquistarono la parte settentrionale della Regione costituiendo un gastaldato con sede a Cosenza, in seno al ducato di Benevento e poi al principato di Salerno (847). Gli Arabi, che gia’ si erano insediati in Sicilia nel IX sec., arrecarono con le loro incursioni notevoli danni alla Calabria giungendo anche all’interno e riuscirono a costituire un emirato ad Amantea (784/884).
I Bizantini, nell’885, scacciarono Longobardi e Arabi ridando l’unita’ amministrativa alla regione che, in questo periodo, prese il nome di Calabria con cui nell’eta’ classica era stata denominata la penisola salentina; al Ducato di Calabria venne proposto uno stratego. La riconquista bizantina impresse nuovamente alla Calabria i segni dell’ellenisnno, grazie anche all’azione religiosa dei monaci basiliani’ che, espulsi dalla Sicilia dagl’invasori arabi, riuscirono a riconvertire le deleritte popolazioni locali e i demoralizzati profughi greci dall’isola in una comunita’ ordinata ricreando, dopo circa dieci secoli, una societa’ di tipo greco in Italia meridionale. San Nilo di Rossano e i suoi compagni emularono gli antichi pionieri greci nel diffondere la loro cultura nel mediterraneo occidentale, dando perfino un modello al monachesimo italiano nel Monastero di Grottaferrata (1004). Nel 963 durante il regno dell’imperatore Niceforo II Foca, venne fondata dai Bizantini la citta’ di Catanzaro destinata a svolgere una notevolissima funzione nella vita della Calabria. A causa dell’eccessivo fiscalismo, il dominio bizantino non rappresenta un Periodo felice per la Calabria; decadde l’agricoltura e si estese il latifondo; si aggiunga che la malaria, debellata solo nel 1945, e le continue incursioni di pirati saraceni allontanarono gli abitanti dalla costa verso le piu’ sicure localita’ dell’interno; solo nel secolo IX riprende il flusso verso la costa provocando il tipico fenomeno calabrese delle citta’ geminate, l’una all’interno e l’altra sul mare. Ottone II di Sassonia, imperatore romano e re di Germania, rivendicando, quale consorte della Principessa bizantina Teofano, i diritti sulla Calabria, affronto’ in battaglia, presso Stilo, gli Arabi di Sicilia che erano sbarcati in aiuto dei Bizantini, ma subi’ una disfatta e fu costretto a fuggire (982).