La notizia giunge a Pizzo come un colpo di cannone. Viene gridata per le case, per le vie e per la Piazza. Natuzza è morta. Anche se tutti sapevano del cattivo stato di salute della mistica nessuno pensava ad un epilogo così veloce. Natuzza non poteva morire come una comune mortale. Eppure anche Lei non è sfuggita al triste appuntamento con la morte anche se sono sicuro s’è trattato di rientrata tra amici, tra persone da lungo tempo conosciute e con le quali Ella aveva un continuo rapporto di collaborazione. Gesù, Maria, San Francesco di Paola e tutti i Santi ai quali Natuzza era particolarmente attaccata, quella sera, di sicuro erano li presenti con noi. La presenza divina era non solo un’impressione, una sensazione ma era qualcosa di più. Erano presenza vere, tangibili, come se fossero delle persone anche se non erano visibili a noi miseri peccatori. Non mi sono mai sentito così vicino al soprannaturale come in quella sera. Io da sempre avrei voluto andare a trovare Natuzza ma non ne ho mai avuto l’occasione ne tanto meno la necessità per chiedergli qualcosa di tutto quello che migliaia di altre persone le chiedevano. Ormai era l’ultima occasione di vederla di persona, non potevo assolutamente mancare e da solo mi misi in macchina verso Paravati. Erano circa le 21:30 di sera e come si vede nelle foto non c’erano moltissime persone così potetti entrare e rubare alcune foto a ricordo della sua partenza. Solo una piccola stranezza, le due foto centrali che sembrano mosse [cosa molto difficile con il cellulare in buone condizioni di luce], una è possibile ma due di seguito è alquanto difficile. Mi sedetti come tutti gli altri e durante la visita a Natuzza pregai per la sua anima e per quella di tutti Noi con particolare attenzione a quella dei miei cari defunti.