Quest’anno, come ormai spesso accade negli ultimi anni, i turisti hanno concentrato la propria presenza nella seconda quindicina di Agosto. Non ci sono più i “vagneri” che dai paesini circostanti traslocavano a Pizzo per interi mesi per curare le malattie del tipo della “Tussi convursivili” dei fanciulli a quelle reumatiche degli anziani e che davano un buon sostegno all’economia paesana. Adesso vince il mordi e fuggi, vengono vedono e poi subito dopo vanno. Il turismo è in ogni caso una buona cosa per l’economia di Pizzo, ma limitato a quindici giorni l’anno crea solo illusioni e danni in quanto gli operatori economici non potranno mai rientrare nei loro costi (con le dovute eccezioni) per cui non pagheranno i fornitori, i proprietari d’immobili, i prestatori di servizi, arrafferanno quello che potranno e poi scompariranno. Speriamo che la nuova Amministrazione prenda atto di questo e veda di predisporre le migliori politiche per farvi fronte.
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