NO ALLA RIEVOCAZIONE STORICA DELLO SBARCO, ARRESTO, CONDANNA E FUCILAZIONE DEL RE GIOACCHINO MURAT.
L’Appuntamento biennale con l’edizione 2002 della Rievocazione Storica Murattiana di Pizzo è saltato. Per quest’anno non ci sarà nessun evento culturale sulla nostra Storia, per gli anni a venire si vedrà. Tutti gli sforzi e l’impegno dell’Associazione Culturale Gioacchino Murat sono stati vanificati:

  •  dalla nuova politica culturale della Regione Calabria dove hanno deciso di preferire i grandi eventi culturale (Festival) che dovrebbero garantire ritorni economici  sul campo turistico ed economico, a danni dei piccoli eventi che evidentemente (secondo la nuova politica regionale)  non interessano i turisti…..”ma solo i calabresi”……. e che non garantirebbero ritorni economici sul territorio. Una cultura calabrese  cenerentola dei flussi turistici o degli interessi economici di qualche gruppo alberghiero non potrà mai trovarci d’accordo. Su circa 140 progetti presentati, compreso il nostro, ne sono stati finanziati solo 14, cioè il 10%.
  • la nostra Provincia è ormai ridotta con l’ossigeno per cui niente si muove da quel lato;
  • il Comune di Pizzo, dopo un incontro con i massimi responsabili, ci ha comunicato ufficialmente di non poter dare alcun sostegno economico per la Rievocazione Storica. Circa il Comune, l’atteggiamento verso la cultura storica di Pizzo è assolutamento contradditorio, considerato che l’evento culturale storicizzato “LE GIORNATE MURATTIANE” è stato  finora uno dei principali mezzi se non l’unico mezzo, per pubblicizzare l’esistenza del Museo. Il Museo Murattiano frutta alle Casse Comunali svariate diecine di migliaia di euro all’anno. Il Museo è tale in quanto così dichiarato nelle Delibere della Giunta Municipale di Pizzo e della Provincia di Vibo Valentia. Esso è stato riconosciuto anche “Luogo della Cultura” dalla Sopraintendenza competente. La contradditorietà sta nel fatto che il Comune chiede e percepisce contributi pubblici  a favore del Castello in quanto “Luogo della Cultura”, ma i proventi del Castello (biglietti) invece di destinarli alla valorizzazione dello stesso e all’incremento del patrimonio culturale ivi esistente, come obbliga la legge a norma dell’art. 110 comma 4 del
    Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42

    “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”


    pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2004 – Supplemento Ordinario n. 28


    Articolo 110
    Incasso e riparto di proventi
    1. Nei casi previsti dall’articolo 115, comma 2, i proventi derivanti dalla vendita dei biglietti di ingresso agli istituti ed ai luoghi della cultura, nonche’ dai canoni di concessione e dai corrispettivi per la riproduzione dei beni culturali, sono versati ai soggetti pubblici cui gli istituti, i luoghi o i singoli beni appartengono o sono in consegna, in conformità alle rispettive disposizioni di contabilità pubblica.
    2. Ove si tratti di istituti, luoghi o beni appartenenti o in consegna allo Stato, i proventi di cui al comma 1 sono versati alla sezione di tesoreria provinciale dello Stato, anche mediante versamento in conto corrente postale intestato alla tesoreria medesima, ovvero sul conto corrente bancario aperto da ciascun responsabile di istituto o luogo della cultura presso un istituto di credito. In tale ultima ipotesi l’istituto bancario provvede, non oltre cinque giorni dalla riscossione, al versamento delle somme affluite alla sezione di tesoreria provinciale dello Stato. Il Ministro dell’economia e delle finanze riassegna le somme incassate alle competenti unità previsionali di base dello stato di previsione della spesa del Ministero, secondo i criteri e nella misura fissati dal Ministero medesimo.
    3. I proventi derivanti dalla vendita dei biglietti d’ingresso agli istituti ed ai luoghi appartenenti o in consegna allo Stato sono destinati alla realizzazione di interventi per la sicurezza e la conservazione dei luoghi medesimi, ai sensi dell’articolo 29, nonche’ all’espropriazione e all’acquisto di beni culturali, anche mediante esercizio della prelazione.
    4. I proventi derivanti dalla vendita dei biglietti d’ingresso agli istituti ed ai luoghi appartenenti o in consegna ad altri soggetti pubblici sono destinati all’incremento ed alla valorizzazione del patrimonio culturale.

    li ha utilizzati, almeno finora, a seconda delle necessità contingenti  dell’Ente Comune. Tutti sanno che la distrazione di fondi vincolati è reato. Nonostante ciò da sempre s’è fatto, da parte di tutte le Amministrazioni, in tutt’altro modo. Ci si è comportati come se il Museo murattiano non fosse un vero Museo e quindi i proventi dei biglietti che in certi anni hanno superato i 100.000 euro potessero entrare nel calderone delle entrate comunali e spese come ritenuto più opportuno. Speriamo che la nuova Amministrazione Comunale prenda coscienza di questo vero e proprio sorpruso contro la cultura, che a parole “tutti la vogliono”  ma nei fatti “nessuno la cerca”. La gestione del Bilancio è un atto d’indirizzo politico che non può e non deve essere lasciato solo ai Responsabili degli Uffici di Ragioneria. I Consiglieri che approvano il Bilancio ne rispondono in proprio delle eventuali illegalità commesse. 

Certo qualcosa faremo lo stesso con le nostre povere risorse derivanti dalle tessere dei soci e dai proventi del 5 per mille. Ma di questo daremo notizia a breve una volta che il Programma sarà approvato dall’Assemblea dei Soci.
Giuseppe PAGNOTTA
Presidente Associazione Culturale
“Gioacchino MURAT Onlus” di Pizzo