UNA BOLLA DI SAPONE
Tutti quanti stiamo discutendo sul Castello e su Piedigrotta e cioè se sia giusto o meno coinvolgere nella loro gestione i privati che, operando con scopo lucrativo dovrebbero massimizzare le entrate dei biglietti e quindi di riflesso consentire al Comune di massimizzare i guadagni. A fronte di questo il Comune offre una percentuale del 20% fino a 70.500,00 e del 30% fino a 120.000,00 e qui mi fermo perché ai tempi eroici di Carmine Cavallaro ed Ivano Tuselli gli incassi si aggiravano intorno a queste cifre. Ebbene e senza considerare l’eventuale ribasso al massimo al povero concessionario potrebbero spettare 15.000,00+13.500,00=28.500,00. Se l’appalto fosse circoscritto solo al castello forse potrebbe avere una validità economica, ma se bisogna coprire per intero il servizio di Piedigrotta più il Sabato e la Domenica anche il Servizio del Castello ebbene con meno di due unità lavorative è impossibile farlo. Due persone regolarmente assunte, compreso contributi, per 6 ore al giorno non costano meno di € 30.000,00 all’anno complessive. Prevedo 6 ma potrebbero essere molti di più, dato che l’orario di apertura e chiusura resta nella piena discrezionalità dell’Ente. Il servizio di pulizia del Castello e di Piedigrotta compreso il taglio dell’erba, da affidare necessariamente a Ditta esterna, ha un costo non inferiore a 6.000,00 annue. Se si aggiunge il costo della manutenzione ordinaria più il costo della polizza per la responsabilità civile e quella fidejussoria si arriva tranquillamente ad un budget di spese vive di circa 40.000,00. Se poi il concessionario ci deve guadagnare oltre a pagare l’iva e le altre imposte diretta si arriva tranquillamente a 60.000,00. Facendo 120.000,00 – 60.000,00 rimangono 60.000,00 che resterebbero netti netti nelle Casse Comunali e che potrebbero essere essere destinati alla spese per investimenti a favore del Castello e del relativo Museo, nonchè per la manutenzione della Chiesa di Piedigrotta. Cari Amici Amministratori i conti per il concessionario non tornano, per cui molto probabilmente le cose resteranno come sono o in alternativa il Comune si troverà impelagato in vertenze legali con i vincitori dell’appalto, che se opereranno nel rispetto di tutte le norme saranno nelle impossibilità di fare fronte a tutto quanto viene loro richiesto. E’ giusto coinvolgere i privati nella gestione dei beni comunali, ma bisogna farlo secondo modalità che tengano conto della particolare natura dei beni affidati e dei soggetti affidatari. Quello che dovrebbe ispirare l’Ente, che non è un soggetto lucrativo, non dovrebbe essere l’introito economico ma di garantire la massima qualità e fruibilità dei servizi culturali offerti ai cittadini ed ai turisti. Solo in tal modo i beni culturali potrebbero diventare un volano di sviluppo per il paese. Sviluppando questo secondo modo di vedere le cose l’Ente Comune stabilito il budget necessario per garantire i servizi culturali sia al Castello Murat che alla Chiesetta di Piedigrotta, dovrebbe fare un Bando per individuare il migliore soggetto al quale affidare in gestione i servizi sopraddetti. A tale soggetto, Associazione o Cooperativa che sia, dovrebbero essere garantite le risorse indispensabili per garantire i necessari servizi. Questa è la strategia seguita da molti altri Comuni. Per convincersene basta qualunque piccola ricerca sul web. Altro discorso è la valorizzazione dei beni storici e culturali per fare la quale sono necessarie competenze ed esperienze che sono cosa ben diversa dalla pulizia dei locali o dal taglio dell’erba. Così come cosa diversa è la Direzione del Museo Murattiano Ente Culturale riconosciuto dallo Stato che in ogni caso restano fuori dall’appalto ed ai quali bisogna destinare delle risorse nell’ambito dell’economia generale del Patrimonio Storico Culturale del Comune di Pizzo. Valorizzare vuol dire completare e migliorare quello che si ha e soprattutto diffonderne la conoscenza a tutti. Tutto questo costa e certamente non vi può fare fronte la povera Cooperativa concessionaria dei servizi di apertura e chiusura del Castello. Per cui a mio parere il Bando dovrebbe essere ritirato e ripensato alla luce delle considerazioni sopra esposte.