La Grotta Azzurra di Pizzo

Pubblicato da Giuseppe Pagnotta in mare e coste · 21/7/2016 23:07:00
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La Grotta Azzurra di Pizzo

Fin dai tempo più remoti è sempre stata una meta ricercata dai curiosi e dagli innamorati con un vero e proprio exploit di visitatori durante il Regno dei Borbone. Di foto antiche di Pizzo il Web è pieno ma della nostra Grotta Azzurra finora non ne avevo viste. La presente la pubblico perché tutti, soprattutto i giovani, sappiano che cosa abbiamo perso.
A Pizzo troviamo due grotte, la più importante è la Grotta Azzurra la quale continua ad esistere nonostante l’ingresso sia stato quasi interamente coperto durante i lavori della costruzione della diga di protezione della parete rocciosa del Rione Carmine. Esattamente al centro di questa parete rocciosa, l’ingresso nascosto dalla terra di riporto può essere facilmente individuato per la presenza di arbusti ed alberi cresciuti nel tempo. L’ingresso è ancora sufficientemente ampio e le acque continuano a mantenersi limpide nonostante non sembra esserci nessun collegamento con il mare. Quando era sgombra, si presentava al visitatore con un ampio e comodo ingresso tale da consentire l’ingresso fino a due piccole barche insieme, la profondità era di circa tre metri all’ingresso e poi gradatamente e dolcemente risaliva verso il fondo della grotta che era circa a 100 metri dall’ingresso. Dopo l’ingresso si allargava e nel mezzo era presente un grosso blocco di tufo che cadendo dal soffitto di era spaccato in due parti creando in tal modo tane per pesci che ospitavano nutriti branchi di cefali e spigole. A volte anche delle piccole aragoste trovavano riparo all’interno della Grotta Azzurra, insieme a piccole cernie. Frequentissime le Murene. I riflessi delle acque viste da dentro verso l’uscite non erano nulla di meno delle più famose grotte della Costiera Sorrentina ed Amalfitana.