Riporto gli scritti dall’account facebook dell’amico Orlando Accetta che mi vedono parte attiva. Non posso riportarne anche la grafica perchè il post è solo per gli amici di Orlando.

Orlando Accetta
6 h ·
Pizzo Calabro, 20.6.2017.
Giuseppe Pagnotta:
Debiti fuori bilancio riconosciuti dal Comune di Pizzo dal 2013 al 2017.
“Per cercare di capire in modo serio quali fossero i debiti del Comune, che sono tra le principali cause del dissesto, ho fatto una ricerca sull’Albo Pretorio on line del Comune di Pizzo sulle Delibere di Consiglio Comunale in materia di Bilancio. Ne è venuto fuori un elenco di 280 delibere a partire dal 7/1/2013 fino al 17/5/2017 tra le quali molto importanti sono la n. 1219/2013 relativa al debito per la Chiesetta di Piedigrotta di € 962.382,13 e la n. 0867/2016 relativa alla vertenza Tefisiel per € 1.049.417,01” (ndr: pretese dall’ex Sindaco Nicotra).
Il totale delle sole due Delibere ammonta a Euro 2.011.799, cioè quattro miliardi delle vecchie lire, che si riferiscono alle amministrazioni Stillitani e Nicotra.
Le strumentalizzazioni propagandistiche e denigratorie sono disoneste perché nascondono la verità. Capito mi hai?
Mi scordavo di evidenziare che Giuseppe Pagnotta non è di “sinistra”, tutt’altro, e sulla sua credibilità-onestà io personalmente metterei la mano sul fuoco. Oltretutto, ricordo che si tratta di un ottimo commercialista che svolge la sua professione con competenza da molti anni, non soltanto a Pizzo.
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13 Teresa Jennarelli, Diego Marchese e altri 11
Commenti
Giuseppe Pintimalli
Giuseppe Pintimalli Non vorrei sbagliare, ma Pagnotta non è stato assessore con la prima giunta Stillitani?
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Orlando Accetta
Orlando Accetta A maggior ragione, resta confermata la sua onestà.
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Giuseppe Pagnotta

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Giuseppe Pagnotta
Giuseppe Pagnotta Grazie per gli apprezzamenti. Mi permetto di aggiungere che bisogna sempre distinguere i fatti dalle opinioni. Ognuno di noi è libero di pensarla come meglio crede e ciò è espressione del diritto di libertà che è un diritto inviolabile degli uomini. Ma i fatti prescindono dalle opinioni. Tali sono e tali rimangono indipendentemente dalle valutazioni personali. Stillitani ha amministrato il paese direttamente o indirettamente per tre turni elettorali. Il primo dal 1993 al 1997 in cui io ho rivestito molteplici incarichi di assessorati nonchè di vice sindaco ha preso le redini di un Comune sciolto per incapacità degli organi elettivi di controllare l’operato dell’Ufficio Tecnico. E’ stata una bellissima e faticosissima esperienza che mi ha consentito di dare molto alla mia città e della quale ancora oggi si vedono i risultati (dalle palme della Marina e della Piazza all’arredo urbano distribuito su tutto il territorio comunale, alle politiche seguite nel campo della liberalizzazione delle licenze che ha consentito il decollo della Marina e di tutto il territorio comunale, alla liberalizzazione del nuovo cimitero, alla risoluzione del contenzioso con la vecchia società che operava nel campo degli incassi comunali prima della Tecosiel, il recupero della Villa Comunale, l’inizio del trasferimento della sede del Comune, ecc.) e soprattutto ad impostare i progetti che poi saranno realizzati nella seconda amministrazione Stillitani. I problemi sono sorti con la terza amministrazione ispirata da Stillitani con Sindaco Nicotra e per capire questo basta leggersi la delibera della quale ho citato anche il numero. Invece i problemi con la società di riscossione sono iniziati con il saggio riconosciuto dalla seconda Amministrazione Stillitani (se non ricordo male) del 30% sull’accertato e non sul riscosso e sono continuati con l’Amministrazione Falcone la quale ha rescisso il contratto proprio ha causa del saggio elevatissimo. Tale società presentò la fattura delle proprie competenze maturate nel contempo ma l’Amministrazione dell’epoca non intese pagare e quindi nacque un contenzioso gestito malissimo se da 200.000,00 adesso il Comune ne deve pagare cinque volte tanto. Continuando ci sono poi i debiti di qualche milione di euro verso la Regione per l’acqua potabile, risalenti a molto tempo prima di Stillitani (se non erro l’inizio risale agli anni 80), avverso la quale il Comune di Pizzo ne ha sempre contestati i consumi ritenuti esagerati nonchè la qualità, che per tanti anni non era potabile. Per cui il Comune, invece di cercare un accordo con una transazione, non pagava ma anche non incassava se non in minima parte. Tutti contenti meno la Regione. Chiaramente siamo di fronte ad una politica miope in quanto si tratta di nodi che prima poi arrivano al pettine anche se a ben vedere in questa situazione erano e sono molti comuni calabresi. Poi c’è il debito di oltre un milione di euro verso il Ministero in quanto mentre i dipendenti andavano in pensione nessuno si era mai premurato di comunicargli il fatto e quindi fargli sospendere i trasferimenti di somme per pagare quei dipendenti andati in pensione. Se a questo poi si sommano le passività latenti e cioè le cause in corso che probabilmente avranno esito negativo, le parcelle degli avvocati che, probabilmente, non tutte sono state riconosciute nelle delibere pubblicate per finire con le fatture di fornitori emesse e non pagate per insufficienza di fondi allora c’è da stare poco allegri. Non c’è posto per i facili entusiasmi ma per un lavoro lungo e serio di risanamento delle Finanze dell’Ente. Certo la Commissione che verrà se troverà delle responsabilità le denuncerà obbligatoriamente alla Corte dei Conti ed i responsabili pagheranno. L’attuale Sindaco di tutta questa bailamme, a mio parere, non ne ha alcuna responsabilità, anzi appena entrato ha utilizzato il bilancio di cassa dove fondamentale oltre l’equilibrio nella competenza triennale c’è l’equilibrio annuale nella cassa. Oltre all’equilibrio triennale tra entrate ed uscite è obbligatorio l’equilibrio annuale tra incassi e pagamenti. Per cui veramente non ha potuto peggiorare la situazione preesistente, anzi ha ridotto la consistente massa passiva per come ha potuto. Non ha risolto il problema perchè non c’erano i numeri per farlo. Ha cercato di prendere tempo per risparmiare l’onta del dissesto al Comune di Pizzo, ma lo squilibrio era tale che gli Organismi di controllo superiore hanno ritenuto non dilazionabile la dichiarazione di dissesto che a breve il Consiglio comunale sarà costretto a deliberare. Da quel giorno le finanze comunali si divideranno in due: i problemi delle finanze fino al 31/12/2016 (gestione dei residui attivi e passivi) sarà di competenza di un’apposita Commissione di tre membri nominati dal Presidente della Repubblica mentre la gestione corrente (entrate ed uscite di competenze dell’anno) resterà di competenza degli organi comunali elettivi. Sulla gestione di competenza, però, graverà la condizione di Comune dissestato, in quanto il Bilancio a partire dal 2018 dovrà essere stabilmente equilibrato ed approvato dalla Commissione Centrale della Finanza locale, mentre per il 2017 essendo stato approvato il Bilancio di previsione vale questo anche se con controlli superiori rispetto a quelli normali. Concludo osservando che alla fin fine per il Comune di Pizzo, a mio parere, la situazione non sarà catastrofica, in quanto il Bilancio stabilmente ristrutturato non potrà essere molto diverso da quello di cassa con il quale ha operato finora. Se poi si considera che la gestione dei fondi vincolati (contributi dello Stato e della Regione, Fondi Comunitari, tassa di soggiorno, proventi del castello) restano di competenza degli organi eletti allora alla fin fine si può concludere che non tutto il male viene per nuocere. Mi scuso per la lunghezza della riflessione ma per la delicatezza dell’argomento stringere troppo avrei rischiato di non essere capito. Firmato: Giuseppe Pagnotta
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Giuseppe Pagnotta

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