Politici, magistrati, avvocati, giuristi parlano di riforma della giustizia da anni. Come riportare la giustizia al passo con i tempi della realtà attuale, tutelando allo stesso tempo le garanzie del giusto processo e del contraddittorio?
– Parlare di giustizia significa anche ragionare sull’esecuzione della pena e sulla situazione carceri. Come fare affinché tutte le carceri in Italia non siano meri luoghi di detenzione, ma svolgano realmente la funzione rieducativa che è loro assegnata dalla Costituzione? Oltre alla valorizzazione del lavoro fuori e dentro alle carceri, del volontariato, delle attività educative e ricreative, la giustizia riparativa può essere uno strumento?
Ma parlare di giustizia, significa anche parlare di lotta alle mafie.
– Per combattere un nemico, però, è necessario conoscerlo. Le Scuole, di ogni ordine e grado, sono bombardate da progetti esterni a tema legalità di natura varia e disomogenea e non riescono nel loro ruolo: sviluppare conoscenza sul tema cittadinanza e mafia, stimolare il pensiero critico in tal senso e formare cittadini. Che fare?
– Una partita decisiva, e per molti versi simbolica, si gioca sui beni confiscati e sul loro riutilizzo. Lo scopo deve essere quello di minare l’idea che la mafia convenga. I beni devono essere inseriti in percorsi di eccellenza nei quali si possano implementare attività economiche autosufficienti e iniziative culturali di successo. Ma ad oggi l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata vive una fase di stallo legata all’ampio patrimonio che si trova a dover amministrare e monitorare. Come uscirne?
– Infine, negli anni la mafia ha dimostrato di sapersi infiltrare in ogni settore economico e in ogni vuoto o carenza dello Stato: dalla sanità al gioco d’azzardo, dagli appalti alla ristorazione, dall’assenza di linee di credito al controllo di società sportive. In risposta, strumenti legislativi e di monitoraggio sono stati creati a livello locale e nazionale, ma spesso si sono scontrati con un’assenza di adeguati controlli. Come fare per migliorare questa situazione? Come supportare ulteriormente l’attività investigativa?