ASSOCIAZIONE CULTURALE GIOACCHINO MURAT ONLUS DI PIZZO
COMUNICATO STAMPA
del 13/8/2019 pubblicato il 25/8/2019

Oggi in Pizzo nella Piazzetta Padiglione, alle ore 21:00, l’Associazione Culturale Gioacchino Murat Onlus ha presentato l’opera drammatica teatrale “IL SOGNO DI UN RE” di Ruggero Antonio Ceravolo. L’iniziativa rientra nella programmazione degli eventi del progetto “LE GIORNATE MURATTIANE” Annualità’ 2018 cofinanziato dalla Regione Calabria e dallo Stato Italiano. Presente l’Assessore alla Cultura del Comune di Pizzo Dottoressa Giorgia ANDOLFI nonché un folto pubblico di appassionati nonché di semplici turisti che in questo periodo sono numerosissimi a Pizzo. Accolto il pubblico ed esaurito ogni ordine di posti la storia degli ultimi giorni di vita del Re Gioacchino Murat è incominciata ad essere rivissuta per il tramite degli attori non professionali facenti parte dell’Associazione Murat. Quella rappresentata si presenta subito come un qualche cosa di diverso da una semplice rappresentazione teatrale. La diversità, notata anche dai presenti, consiste nella perfetta riproduzione degli abiti indossati dagli attori che non sono solo copie ma diventano originali e cioè del tutto identici a quelli indossati dai personaggi rappresentati. Lo stesso dicasi per le armi nella fattispecie pistole e sciabole. Mentre la sceneggiatura è dovuta alla interpretazione dello sceneggiatore Ruggero Antonio Ceravolo il quale si è basato sull’idea di fondo della prigione e cioè muri di pietra e di mattoni tipici di ogni prigione di questo mondo. La storia raccontata è quella degli ultimi giorni di vita del Re Gioacchino Murat sbarcato a Pizzo l’8 ottobre del 1815 e fucilato, sulla base di una sentenza di un falso processo, cinque giorni dopo ed esattamente il 13 ottobre del 1815 da un plotone di granatieri del Reale Esercito di Re Ferdinando di Borbone. Nella costruzione della storia ci si è basati soprattutto sulle testimonianze lasciateci da persone testimoni dei fatti raccontati. Si tratta di testimonianze dirette tra la quali quella fondamentale del Farmacista di Pizzo Antonino Condoleo. Certo la costruzione scenica della vicenda è stata arricchita con una serie di altri particolari tramandateci dagli scritti del Canonico Masdea, dallo scrittore francese Alessandro Dumas, dalle Memorie scritte dal Generale Franceschetti che fu’ a fianco di Murat per tutta la durata dell’avventuroso sbarco e dall’Ufficiale borbonico Giuseppe Panella. Un testo scenico dove la fantasia e la libera interpretazione viene limitata al minimo cercando di attenersi il più possibile alla realtà storica dei fatti raccontati. L’opera teatrale inizia con un gruppo di bambini intorno ad un vecchio pescatore, Gianfranco SCHIAVONE, il quale racconta loro la tragica storia degli ultimi cinque giorni di vita di Murat e sul filo del racconto si snodano le ballate cantate dal soprano Claudia ANDOLFI e la sequela di ricostruzioni sceniche interpretate in modo appassionato e convinto dagli attori non professionali (Augusto LA PORTA, Francesco LA PORTA, Natalia LA PORTA, Angela Maria BELVEDERE, Angelica D’ALI’, Gisella MONTELEONE, Davide FORTE, Claudio MUZZUPAPPA, Giuseppe STARACE, Giuseppe MAMOLITI, Massimo RESTUCCIA e Fabio LA TORRE). Avvincente e convincente l’interpretazione principale di re Gioacchino MURAT fatta da Francesco D’ALI che sempre presente sulla scena ha magnificamente accompagnato gli spettatori e gli altri attori lungo tutti gli episodi rappresentati fino all’estremo sacrificio della morte. Notevole il coinvolgimento del pubblico sempre attento e che ha accompagnato la rappresentazione teatrale con continui applausi di gradimento ed approvazione. Certo la vera Rievocazione storica di Ottobre è cosa completamente diversa. Tuttavia essa ha degli handicap rappresentati: dai costi elevati; dalla indisponibilità dei gruppi storici di rappresentarla tutti gli anni; dalla impossibilità di rappresentarla in territori diversi da quelli della Città di Pizzo. Tutti handicap ai quali si è pensato di sopperire costruendo la rappresentazione teatrale della Rievocazione storica dello sbarco, arresto, condanna e fucilazione del re Gioacchino Murat. Lo scopo era di creare un prodotto culturale mobile facilmente esportabile sia in Italia che all’estero e questo risultato con la rappresentazione del 13/8/2019 è stato pienamente raggiunto.