I FIGLI DI GIOACCHINO MURAT
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Achille Murat (Parigi, il 21 gennaio 1801 – Tallahasse in Florida, il 12 aprile 1847)

Achille Murat

Achille Charles Louis Napoléon Murat, 2° Principe Murat e 1° Principe di Pontecorvo (Parigi21 gennaio 1801 – Wasceissa15 aprile 1847), è stato un politico e militare statunitense  di origine francese, figlio primogenito di Gioacchino Murat (1767 – 1815), generale francesere di Napoli e maresciallo dell’Impero, e di sua moglie Carolina Bonaparte (1782 – 1839), sorella dell’imperatore Napoleone I. Fu cresciuto a Napoli ed era l’erede destinato dei titoli paterni ma dopo la fucilazione del padre e la caduta del Primo Impero fu costretto a rifugiarsi presso il castello di Frohsdorf in Austria con la madre, il fratello Napoleone Luciano (1803 – 1878) e le sorelle Letizia (1802 – 1859) e Luisa Giulia (1805 – 1889). Raggiunta la maggiore età fece richiesta di cittadinanza statunitense e nel 1823 sbarcò a New York raggiungendo così lo zio Giuseppe Bonaparte. Stabilitosi nella Florida orientale, iniziò una fortunata carriera da latifondista con estese proprietà a St. Augustine, dove costituì la proprietà The Parthenope di oltre 26.000 acri e un’altra, nei pressi di Tallahassee, chiamata piantagione Lipona (anagramma di Napoli) di oltre 4 km².  Amico del Brigadier Generale Joseph Marion Hernández (il primo ispano-americano ad entrare nel Congresso degli Stati Uniti d’America), si prestò come volontario nella milizia locale e durante la costituzione dello Stato della Florida servì nell’esercito con il grado di tenente colonnello nella prima fase delle Guerre di Seminole (1835-1842), famose per essere state le più lunghe e impegantive serie di battaglie dell’esercito statunitense contro gli omonimi nativi americani della zona . Eletto consgiliere comunale di Tallahassee, ne divenne sindaco nel 1826 e fino al 1838 fu anche direttore delle poste. Nel 1826 sposò Catherine Daingerfield Willis (1803 – 1867), una pronipote di George Washington. La coppia si spostò poi a New Orleans dove Murat esercitò la professione di avvocato. Con la Rivoluzione di Luglio del 1830 in Francia, tornò in Europa come colonnello della Legione Straniera Belga tentando nel frattempo, invano, di ritornare in possesso dei beni paterni. Tornò negli USA nel 1837 dove morì 10 anni dopo nella Contea di Jefferson (Florida), e fu sepolto nella St. Johns Episcopal Church cemetery di Tallahassee. Il cugino materno, Napoleone III provvedette a gratificare la vedova Murat con un vitaliazio di $40,000 annui. Morto senza eredi, il titolo di Principe Murat e Principe di Pontecorvo passò al fratello minore Napoleone Luciano che sotto Napoleone III divenne ministrosenatore e Principe Imperiale. Alla discendenza diretta di quest’ultimo appartengono gli attuali Principi Imperiali Murat e di Pontecorvo. Nel 1822, Achille lasciò l’Austria dove era trattenuta la sua famiglia, per gli Stati Uniti. Visse tra la Florida e la Nuova Orleans.Cittadino statunitese nel 1825, ebbe un’attivittà molto importante. Proprietario d’una plantazione nel contato di Thallahasse che battezzò Lipona Plantation (anagrame di Napoli), avvocato, maestro delle poste, sindaco di Tallahasse e tenente colonello durante le guerre Seminole. Nel 1826 sposa Catherine Bird-Willis (1806-1867) bis nipotina di Georges Washington. Sensibile ai senni di libertà che si manifestono in Europa, tento, senza successo di partecipare ai sollievi spagnoli e belgi. Diventò amico del filosofo Emerson. Appassionato dal suo paese di adozione, pubblicò 3 libri di riflessioni sugli Stati Uniti. Mostra dei Principi di Goveno Repubblicano com’è stato perfezionato in America. chizzo morale e politica degli Stati Uniti d’America del Nord. Muore senza discendenza nel 1847 a Tallahasse dove è inumato.

 
 
 
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Letizia Murat

Parigi, 1802 – Bologna, 1859

Figlia di Gioacchino Murat e di Carolina Bonaparte, visse con i genitori le vicende del Regno di Napoli ed il dramma della fine dell’impero e della fucilazione del padre. 
Alle due sorelle, Letizia e Luisa, venne impartita una educazione raffinata e completa, atta a farne due giovani donne che potessero ben figurare nell’alta società europea del tempo: canto, musica, lingue straniere (francese, inglese, tedesco). Alla corte di Napoli sperimentarono la vita sociale e salottiera ad alto livello, e Letizia apprese tanto bene la lezione che, sposatasi a Bologna il 27 ottobre 1823 con Guido Taddeo Pepoli (1789-1852), creò un proprio salotto, mantenuto in vita fino alla fine della sua vita, uno dei principali e più raffinati del suo tempo.

Alla caduta del Regno di Napoli, Carolina ed i figli peregrinarono per diverse città europee: Trieste, poi Graz, i dintorni di Vienna, la Toscana, ove viveva la sorella Elisa Baciocchi, e poi, finalmente, ancora Trieste, dove potè definitivamente trasferirsi nel 1823, e dove visse fino al 1832, quando si spostò a Firenze. I due fratelli, Achille e Luciano, convinti assertori delle idee paterne di libertà adattate alla novità dei tempi, cercarono fortuna in America, mentre le due sorelle rimasero in Italia (Luisa sposò il conte ravennate Giulio Rasponi).
Letizia Pepoli nella sua nuova città venne soprannominata “La Regina di Bologna”. Qui visse, ebbe quattro figli (Paolina, Carolina, Elisabetta e Gioacchino Napoleone), ma non rinunciò mai a viaggiare e ad intrattenere relazioni con donne e uomini della buona società del tempo.
Il suo salotto, oltre che dedicato alla cultura, all’arte ed alla conversazione, divenne un centro di affari politici, e tale si mantenne anche quando Letizia venne affiancata dalla figlia Carolina: entrambe donne che viaggiano, che intrattengono epistolari con mezza Europa, che leggono giornali anche stranieri, che hanno conversazioni con gente di ogni tipo, e che, a loro volta, quando sono all’estero, frequentano salotti femminili (ad es. Carolina a Parigi frequenta il salotto dell’Imperatrice Eugenia, in fondo, sua cugina!).
Per sua volontà testamentaria, la sepoltura di Letizia venne coronata dalla grande statua che ella aveva commissionato alcuni anni prima allo scultore Vincenzo Vela, statua che ritraeva il padre elegante nell’uniforme da campagna, circondato dai simboli guerreschi che più lo avevano reso celebre: le aquile imperiali francesi, il cannone sotto il piede sinistro, il bastone di maresciallo in mano (1864). Letizia Murat Pepoli si accontentò di farsi ritrarre in un medaglione posto alla base della statua, lasciando il ruolo di protagonista a quel padre di cui non esiste sepoltura.

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Lucien Murat
Luciano Murat (Milano, il 16 maggio 1803 _ Parigi, il 10 aprile 1878)
Napoleone Luciano Carlo Murat

Napoleone Luciano Carlo Murat (Milano16 maggio 1803 – Parigi10 aprile 1878) fu principe di Napoli e di Pontecorvo.

Era il secondogenito maschio di Gioacchino Murat (1767 – 1815) e di Carolina Bonaparte (1872 – 1839), sorella di Napoleone Bonaparte.

Biografia.Fu cresciuto a Napoli ove il padre era re, posto in trono dal cognato Napoleone Bonaparte (1808), in sostituzione di Giuseppe, fratello maggiore dell’imperatore, posto sul trono spagnolo. Dopo la perdita del trono (e della vita) da parte del padre, seguì la madre Carolina a Trieste e Venezia e nel 1824 s’imbarcò per gli Stati Uniti per raggiungervi lo zio Giuseppe ed il fratello Achille, ma la nave su cui viaggiava fece naufragio ed egli fu condotto prigioniero in Spagna. Liberato, raggiunse gli Stati uniti ove, il 18 agosto 1831, sposò a Trewton (New JerseyCarolina Georgina Frazer (Charleston, 1810 – Parigi,1879). A causa di alcuni fallimenti negli affari si ridusse ad una situazione economica precaria, avendo come unica risorsa una scuola per giovani signorine tenuta dalla moglie. Tornò due volte in Francia, nel 1839 e nel 1844, per poi stabilirvisi definitivamente nel 1848, allorché venne eletto deputato dell’Assemblea Costituente per il dipartimento francese di Lot e l’anno successivo deputato all’Assemblea Legislativa e membro del Comitato per gli Affari Esteri. Il 3 ottobre 1849 fu nominato Ministro plenipotenziario a Torino, carica che ricoprì per un anno. Fu quindi scelto come colonnello della Guardia Nazionale per la Banlieu di Parigi. Diventato senatore a seguito del colpo di stato del 2 dicembre 1851, condotto dal cugino e Presidente eletto Luigi Napoleone, ottenne dal medesimo, diventato nel frattempo imperatore, il titolo di Principe nel 1853. Intanto, l’indomani del colpo di stato del 1851, i dignitari del Grande Oriente di Francia, Berville e Desanlis, per salvare l’Obbedienza, proposero a Napoleone Luciano di diventarne Gran Maestro, carica che egli accettò. Egli fece votare la Costituzione del 1854 che dava al Gran Maestro ampi poteri e creò la Società civile per l’edificazione del Tempio della Massoneria francese. Nel 1859 il principe Murat entrò in disaccordo con la maggioranza dei membri del Grande Oriente a proposito dell’Unità d’Italia e del potere temporale del papa. A seguito di alcuni incidenti e su richiesta di Napoleone III, egli si dimise dalla carica di Gran Maestro il 29 luglio 1861 e gli successe il maresciallo Magnan

Matrimonio e discendenza

Dalla moglie Georgina Frazer Napoleone Luciano ebbe cinque figli :

Carolina Letizia (Bordentown31 dicembre1832 – Redisham Hall23 luglio 1902), che sposò in Parigi il 6 giugno 1850 il barone Charles de Chassiron (1818 – 1871) ed in seconde nozze nel 1872 a Londra John Lewis Garden (1833 – 1892), un ricco americano; dal matrimonio non nacquero figli

Gioacchino Giuseppe Napoleone, 4° principe Murat, 3° principe di Pontecorvo (Bordentown, 21 giugno1834 – Château de Chambly23 ottobre1901), maggiore generale dell’esercito francese, che sposò il 23 marzo 1854 Malcy Louise Caroline Berthier de Wagram (1832 – 1884), nipote il linea diretta del maresciallo Berthier, dalla quale ebbe 3 figli e, in seconde nozze, il 7 novembre 1894 a Parigi, l’inglese Lydia Hervey (1841 – 1901), matrimonio privo di figli

Anna (Bordentown 2 febbraio1841 – Parigi7 settembre1924), sposò il 18 dicembre 1865 Antoine Just Léon Marie, 6° duca di Mouchy, 6° prinipce-duca di Poix (1841 – 1909), matrimonio con prole

Carlo Luigi Napoleone Achille (Bordentown, 2 gennaio1847 – Tschkaduachi2 febbraio1895), sposò a Parigi il 13 maggio 1868 la principessa Salome Dadiani di Mingrelia (1848 – 1913) ed il matrimonio ebbe prole

Luigi Napoleone (Parigi, 22 dicembre1851 – ivi, 22 settembre 1912), sposò ad Odessa il 23 novembre 1873 Eudoxia Mikhailovna Somova (1850 – 1924), parente di Orest Somov, matrimonio con figli.

 Visse negli Stati Uniti dal 1825 al 1848. Sposò Caroline Fraser (1810-1879) che dirigeva una pensione per ragazze a Bordentown nel New Jersey.

All’avvento della seconda Repubblica, sotto la presidenza del suo cugino Luigi-Napoleone Bonaparte, torna in Francia dove si installa definitivamente. Eletto diputato del Lot e della Senna, fu nominato ministro plenipotenziario a Torino, poi senatore all’Impero. Seguì con attenzione i movimenti che hanno portato all’unità italiana.
Grande Maestro della loggia massonica di Francia dal 1852 al 1861, è all’origine dell’istallazione del Grande Oriente nello stabile del 16 rue Cadet a Parigi.
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Luisa Murat (Parigi, il 22 marzo 1805 – Ravenna, il 1o dicembre 1889)
 
Sposa il conte Rasponi (1787-1876). Hanno avuto sei figli.
Ha scritto le sue memorie « Ricordi d’infanzia d’una figlia di Gioacchino Murat » che sono state pubblicate nel 1929 dal suo nipotino il conte Spaletti-Trivelli.