Le persone indicate di seguito furono tra la poche che dimostrarono apertura ed accoglienza verso il Re Gioacchino Murat evitando con il loro comportamento che i Pizzitani fossero accusati di ASSASSINIO DI UN RE. Per questo motivo li riteniamo degni di imperituro ricordo nelle targhe della toponomastica di Pizzo. 

PASQUALE GRECO, “Ed in una si tremenda, ed accanita popolazione, lo avrebbe sicuramente ridotto a brani, se opportunamente non avesse occorso Pasquale GRECO (uomo valido di forze, ed influentissimo su la popolazione) il quale or colle buone, ed or collo sdegno, alla fin fine dopo circa un’ora di non pochi stenti, giunse a strapparlo dalle cento e mille mani, che per farle cedere, doveva ognuno da scure essere tagliata. (pag. 81 di MURAT AL PIZZO La fine di un Re)

CAPITANO DEVOUX, Retava ancora al Comando di questa Piazza un capitano di artiglieria per cognome Devoux. E siccome costui aveva militato nell’armata del Re Murat, ed in compenso de servizi resi a quel Governo, si era meritato quel grado. Portò perciò la di Lui riconoscenza, e gratitudine uscire onde trovare il Re per avvertirlo che la popolazione istigata da taluni, si andava disponendo alla rivolta contro di Lui per arrestarlo. Vedendo il Capitano che la Piazza diggià si era resa affatto desolata. Colse perciò questo momento favorevole di presentarsi al Re Murat. /segue pag. 39 MURAT AL PIZZO La fine di un Re)

FRANCESCO ALEMANNI

FRANCESCO SALOMONE

SERGENTE SANANDRES

Questi ultimi l’8 ottobre 1815 si unirono alle forze di Gioacchino Murat. I primi due, erano stati a servire da bassi Ufficiali nell’Armata del Re Murat, nel corpo dei Veliti di Fanteria. I quali da poco tempo eransi rimpatriati, perchè disciolto l’Esercito, a causa degli avvenimenti politici dell’anno precedente. Sperando forse loro, che il Re Murat si avesse potuto ripristinare al potere, eransi perciò decisi a seguirlo. Tanto è vero che Alemanni aveva indossata l’uniforme che ancora conservava (pagina 35 MURAT AL PIZZO La fine di un Re).