Post del 2 settembre 2020. Il proprietario della  Grotta Azzurra di Pizzo? Chiunque esso sia dovrebbe prestare più attenzione alla proprietà di questo bene. Lasciarlo incustodito e nel più completo abbandono costituisce motivo di gravi responsabilità civili e penali nel caso dovessero verificarsi eventi in danno di chiunque. Ma a parte questo tipo di responsabilità soggettiva ne esiste un’altra di tipo generale verso la Comunità dei Pizzitani alla quale da troppo tempo è stata sottratta la disponibilità di questo prezioso ed unico bene naturale che da sempre ha costituito motivo di attrazione turistica e culturale. Essa fa parte del sistema delle grotte marine di Pizzo Calabro  che partendo dalla Grotta Azzurra arriva fino alle Grotte che accolgono la Chiesa di Piedigrotta passando dalla Grotta dei Buoi ed altre grotticelle minori, ormai in parte distrutte dall’incuria e dalla furia distruttrice dell’uomo. Esso costituisce insieme al Castello Aragonese ed alla Chiesa di San Giorgio che dal 13 ottobre del 1815 sono entrati a far parte della Grande Storia Europea e mondiale con la tragica vicenda della morte del Re di Napoli Gioacchino Murat ed il patrimonio storico religioso delle 10 Chiese di Pizzo, un patrimonio collettivo che se ben conservato e opportunamente valorizzato, certamente costituirebbe un potente polo di attrazione turistica culturale di cui soprattutto oggi Pizzo ha assolutamente bisogno. I tempi ormai sono maturi per un unico progetto generale di sensibilizzazione della Comunità attraverso il quale far prendere coscienza ai Pizzitani della propria ricchezza, che se opportunamente conservata e valorizzata da sola potrebbe garantire il futuro della presente e delle future generazioni. Ricchezza della quale ne trarrebbe vantaggio non solo Pizzo ma la Calabria intera. Propongo agli attuali responsabili del Comune di Pizzo di attivarsi per creare una Commissione di studio formata da persone che hanno dimostrato in passato un fortissimo attaccamento alla nostra cittadina e siano in possesso di adeguate capacità professionali e che soprattutto lo vogliano fare in modo del tutto gratuito. Essa dovrebbe, partendo dalla reale situazione di fatto, individuare il Patrimonio Collettivo dei Pizzitani meritevole di conservazione e valorizzazione e redigere un piano strategico in tal senso. Il tutto discusso ed approvato dalla Comunità dei Pizzitani in appositi incontri collettivi. Dovrebbe, in altri termini, creare uno strumento che possa essere una guida per tutti verso un futuro migliore.