Il senso delle cose. Parecchi di questi tempi si domanderanno ma che senso ha far celebrare una S. Messa in suffragio dell’anima del Re delle Due Sicilie Gioacchino Murat morto 207 anni fà?

Proverò in questo breve post a dare una risposta alla domanda. Una delle tante cose che ci differenziano dagli animali è la capacità di ricordare le cose del passato. Ognuno di Noi ha un proprio bagaglio di ricordi che costituiscono la memoria individuale. Ognuno di noi ricorda pure fatti ed eventi che riguardano non solo la sfera individuale ma quella collettiva della quale egli fa parte. La recente pandemia ormai fa parte sia della memoria singola che di quella collettiva. Ma i ricordi come tutte le cose di questo mondo sono destinati prima o poi a finire nel dimenticatoio. La memoria personale vive con noi e finisce con noi. La collettiva invece nasce con noi ma continuare a vivere anche dopo la nostra scomparsa in quanto, per sua natura, fa parte del patrimonio naturale anche di altre persone che continuano a vivere. Persone che ne parlano, scrivono dei fatti storici che li ha visti protagonisti nei libri e nei media, pubblicano video, raccontano in famiglia e tra gli amici e così via. Ma ciò nonostante anche in questi casi, a lungo andare, può finire nel dimenticatoio della Storia a meno che non ci siano Organizzazioni ed Enti Vari i quali si occupano della sua conservazione, promozione e valorizzazione come l’Associazione Murat Onlus, e tutte le Associazioni storico culturali di ogni genere che in Italia sono moltissime. Oggettivamente scrivendo delle tragiche Giornate Murattiane tra l’8 ed il 15 ottobre del 1815 sono stati tra gli avvenimenti storici più importanti capitati alla Comunità dei Pizzitani. Pizzo per una settimana è stata al centro della Storia europea oltre che nazionale del Regno di Napoli. Della nostra cittadina sono oltre due secoli che se ne parla in tutta Europa con la Francia in particolare ed a Napoli nello specifico. Molteplici sono stati nei secoli passati e lo sono ancora i visitatori di Pizzo attratti dai luoghi murattiani. Pizzo è oggi un potente attrattore turistico universalmente riconosciuto che la nostra Comunità deve valorizzare e sviluppare al massimo. Oltre Murat con il Castello e la Chiesa di Piedigrotta abbiamo ben poco da offrire al visitatore nazionale o europeo. Ma oltre a questo esistono altre ragioni per ricordare il Re Gioacchino che ricordo a tutti è sepolto nella fossa comune all’interno della Chiesa di San Giorgio. Le Messe possono essere anche riparatorie e Noi Pizzitani o almeno una parte dei nostri antenati è indubbio che ha aiutato i Borboni nella sua cattura facendogli un torto e ricevendone lauti benefici da parte della Corte Borbonica, durati fino alla venuta di Giuseppe Garibaldi. Per cui la S. Messa a Murat è anche una Messa riparatoria di questi torti fatti a Re Gioacchino. Ricordo ancora che per tanti anni a Pizzo s’è parlato e tanti hanno scritto del peccato di Gioacchino e che ritengo continuerà nel tempo fino a quando non gli daremo una degna sepoltura ricercando seriamente e con l’aiuto di tutti le sue ossa all’interno della Chiesa di San Giorgio e gli erigeremo un monumento tutto tondo a suo ricordo. Una S. Messa serve anche per risvegliare nella memoria collettivo dei pizzitani, dei calabresi, dei napoletani, degli italiani e europei il suo operato come re illuminato. Murat durante il suo Regno condusse questi territorio fuori dalle secche del Medioevo verso la storia moderna. Murat e Napoleone costituiscono dei punti fermi nella Storia Universale dell’Umanità. Punti fermi vuol dire che c’è un prima e un dopo completamente diversi in seguito alle loro opere ed alle propria leggi. Rivoluzionarono la storia umana verso il progresso e la modernità. Abolirono la feudalità che con la sua cappa di favori, privilegi e sfruttamento aveva bloccato per tanti secoli la Calabria verso il futuro. Con i Codici Napoleonici resero concreto il principio della legalità e cioè che la legge è uguale per tutti. Introdussero il divorzio con due secoli di antico rispetto al sistema giuridico attuale, resero obbligatoria la istruzione ponendola a carico dei parroci mentre prima era un privilegio esclusivo delle classi nobiliari, con la Compagnia dei Ponti e delle strade rividero ed in parte realizzarono il sistema stradale moderno. Sistemarono i porti e gli ospedali. L’attività di governo fatta da Murat è lunga e complessa e di essa ne ho scritto in un libro edito dalla nostra Associazione che ancora non abbiamo potuto presentare  a causa della pandemia e he faremo quanto prima. In conclusione la Messa Murattiana non è un evento sporadico di un pazzo o un gruppo di pazzi che non sanno quello che fanno ma di un gruppo di persone serie, consapevoli e responsabili riuniti nell’Associazione culturale Gioacchino Murat Onlus conosciuta e stimata in tutta Europa e con tutti i riconoscimenti di legge necessari che ritiene farla nell’interesse della nostra città, regione, nazione.

Giuseppe Pagnotta

Presidente Associazione culturale Gioacchino Murat Onlus