Fonte: https://cronologia.leonardo.it/storia/a1806a.htm

Due giorni dopo lo sbarco di Fra Diavolo un altro più importante sbarco avvenne a nord del golfo di Sant’Eufemia. Seimila Inglesi, capitanati da generale STUARD, presero terra il 1° luglio e, respinto un corpo polacco comandato dal colonnello Grabinski, si inoltrarono nella pianura fino a MAIDA, dove furono affrontati da circa cinquemilacinquecento soldati del generale REYNIER.
I due eserciti erano quasi di pari forze; gli Inglesi mancavano di cavalleria, però in compenso ai sei cannoni francesi potevano opporre sedici pezzi d’artiglieria.
Erano con gli Inglesi le bande di FRA DIAVOLO e sembra che questi consigliò lo Stuard a dare subito battaglia, mentre il generale britannico avrebbe voluto ricondurre le sue truppe a bordo delle navi.
La mattina del 4 luglio lo STUARD dispose i suoi soldati in due file parallele e tenendo come riserva un reggimento al comando del colonnello ROBERTO ROSS, avanzò per passare il torrente Amato per interrompere le comunicazioni dei nemici con Monteleone.
II REYNIER a sua volta schierò le truppe alla destra dell’Amato, mettendo al centro il generale FRANCESCHI-DELONNE con trecento cacciatori a cavallo e i sei pezzi di artiglieria con il maggiore GRIOIS, a destra il generale DIGONNET con milleduecentocinquanta uomini del 23° reggimento di fanteria leggera, a sinistra il generale COMPÈRE con il 1° reggimento leggero e con il 42° di linea che contavano in complesso duemilaquattrocento uomini, e in seconda linea il generale PEYRI con millecinquecento soldati tra Svizzeri e Polacchi.
La battaglia ebbe inizio verso le otto e mezzo del mattino. Avendo il REYNIER dato ordine all’ala sinistra di respingere il nemico alla baionetta, il Compère fece avanzare il 1° reggimento leggero; ma quando questo fu a quindici passi di distanza dagli Inglesi, lo accolse un nutrito fuoco di fucileria, che pose fuori combattimento ottocento francesi, uccise il GASTELAIS comandante del reggimento e ferì lo stesso COMPÈRE, che finì quindi prigioniero.
I resti del 1° leggero rimasti senza il comandante e senza il generale, si diedero a una fuga precipitosa scompigliando e trascinando con sé anche il 42° reggimento che si era appena mosso e pronto per sostenere il successivo assalto. Dello schieramento francese rimase così scoperta anche la seconda linea del Peyrì, che fu presto assalita dagli Inglesi. I Polacchi ebbero il loro comandante Neucha ucciso e si sbandarono; gli Svizzeri invece, animati dalla presenza del Reynier, tennero duro.
Anche alla destra i Francesi avevano ingaggiato battaglia e il generale DIGONNET cercava di aggirare la sinistra nemica. Essendo riposte nel 23° reggimento tutte le speranze, furono mandate in suo sostegno l’artiglieria e la cavalleria; ma la sinistra inglese non si lasciò sopraffare, anzi, soccorsa dalla riserva del Colonnello Ross, riuscì ad avere il sopravvento. Prima di mezzogiorno la battaglia era finita. Gli Inglesi erano padroni della via per Monteleone e del campo; avevano avuto 43 morti e 283 feriti; ma avevano ucciso cinquecento Francesi, avevano fatto mille e cento prigionieri e si erano impadroniti di bagagli, viveri e munizioni che il Reynier aveva dovuto lasciare nella retrovia, ritirandosi precipitosamente sulle colline con l’esercito sconfitto, in mezzo cui si trovavano circa trecento feriti.
La vittoria di Maida fu seguita da altri successi inglesi e borbonici.