Che i Borbone avessero fatto molte cose buone per il popolo meridionale e che durante il loro regno la gente avesse una qualità della vita migliore di quella sopraggiunta con l’unità d’Italia ormai è storicamente provato. Che i Borbone entrando l’11 Aprile 1805 nella Terza Coalizione con Gran Bretagna ed altre potenze volessero distruggere Napoleone è storia. Purtroppo per loro Napoleone, che aveva tutto il diritto di difendersi, vinse ed estese la propria influenza sul Regno dei Borbone ad opera del Generale Massena. Come sempre accade in questi casi, la parte più evoluta della popolazione accolse con entusiasmo l’arrivo dei Francesi, portatori di molti dei principi e valori della Rivoluzione Francese altri no. Murat venne nominato Re nel 1808 con lo Statuto di Bajona che era la Costituzione concessa dall’Imperatore Napoleone al Regno di Napoli. Era un usurpatore? Sono usurpatori, per definizione: “Chi si appropria senza diritto di cose altrui, spesso con la violenza o il raggiro”. A Murat il diritto-dovere di governare è stato dato da Napoleone senza che egli avesse avuto bisogno di commettere nessun atto di violenza. Con questi presupposti lascio a Voi, carissimi Amici, per rispetto della vostra intelligenza decidere in merito se Murat fosse un usurpatore o meno. Si potrebbe dire che usurpatore fosse stato Napoleone, per cui il potere concesso da un usurpatore rende usurpatore chi lo riceve. Ebbene i re Borbone (anche loro) di Francia erano stati mandati via non da Napoleone ma dal popolo francese con la Rivoluzione. A ghigliottinare Luigi XVI il 21 gennaio 1793 non fù Napoleone ma il popolo francese. Quindi Napoleone quando prese il potere non lo prese a nessuno perchè i Borbone lo avevano già perso ad opera di altri. Le infestazioni, le usurpazioni, le trucidazioni di popoli interi carissimo Carlo qualche altro le ha commesse (..W…..) e non certo il popolo francese che nel “Decennio Francese in Calabria” diede una svolta positiva al percorso evolutivo della nostra gente liberandola dalle schiavitù del Medioevo, dall’oppressione dei Nobili e del Clero, facendo strade, costruendo Chiese (…Chiesa di San Giorgio…), promuovendo l’istruzione pubblica, introducendo leggi uguali per tutti e così via. Per l’amico Sciutto la storia del regicidio è un motivo in più per fare qualcosa che riscatti quella parte del popolo di Pizzo che aggredì e spogliò Gioacchino Murat sulla spiaggia della Marina, quando ormai era stato abbandonato dai suoi uomini, praticamente solo ed indifeso. Catturarono, nonostante la difesa di pochi pizzitani, e consegnarono Murat ai Borboni e poi mandarono infinite delegazione al Re Borbone per chiedere elemosine di ogni tipo per il glorioso (????) evento al quale avevano partecipato (vedi Memorie del Canonico Masdea). Quella della Piazza è solo una prima riparazione a tale torto alla quale dovrà , prima o poi seguire quella della ricerca delle ossa e della degna sepoltura. Tempo fa un documentario TV ha parlato del fantasma di Gioacchino, così come negli anni passati più volte fosse stato visto apparire più volte sugli spalti del Castello. Ebbene quella di Gioacchino è una triste vicenda per la Città di Pizzo. Dimenticarla o ignorarla è impossibile perchè fa parte della Storia. Voltare pagina si può, facendo quello che oggi è possibile per questo grande uomo. E noi dell’Associazione Murat stiamo facendo tutto il possibile in questo senso.