Pizzo è classificato, per l’importanza rivestita nei tempi passati, porto di terza classe. In effetti fino alla fine del 1800 tutti i traffici marittimi in partenza dal centro della Calabria verso Napoli ed oltre passavano dal Porto di Pizzo. La costruzione del Porto di Vibo Marina ha fortemente ridimensionato il Porto di Porto perchè molti traffici si sono spostati da Pizzo a Vibo Marina. Nonostante lo spostamento erano sempre i Pizzitani a gestire questi traffici marittimi, aiutati in questo dagli Amalfitani che numerosi avevano preso casa a Pizzo. L’Autostrada del Sole rendendo più facili i trasporti della merci ha ulteriormente ridimensionato sia Pizzo che Vibo Marina, per cui attualmente ormai il porto di Pizzo non esiste più e quel poco di traffici marittimi rimasto transita attraverso il porto di Vibo Marina, il quale attualmente ha una certa importanza come porto per la nautica da diporto. Persi i traffici marittimi la Marina ha sopravvissuto grazie alla pesca in genere ed a quella del tonno in particolare. Alla Marina era ubicata la principale Tonnara di Pizzo. Era una della più antiche e pescose delle coste dell’Italia continentale, con produzioni paragonabili alle grandi tonnare siciliane. Documenti d’archivio indicano la vetustà della tonnara al 1457, concessa da Alfonso d’Aragona al Duca di S. Severino. La tonnara aveva il pedale agli scogli sottostanti il centro urbano di Pizzo e oggi sono ancora visibili i locali dove veniva lavorato il pesce. Ma anche la pesca e la lavorazione del tonno da artigianale è diventata industriale, dalle tonnare si è passate alle tonnare volanti che pescavano il tonno direttamente in alto mare. Ora la Marina dai primi anni 90 è diventata un centro di accoglienza turistica di primaria importanza. Tutti i locali disponibili sono stati trasformati in locali pubblici. Ci sono molti B&B che offrono alloggio a buon prezzo. Con la nuova ventata del turismo s’è aperta una nuova prospettiva per il futuro.