Propongo a tutti gli amici due foto fatte recentemente al Cristo della Rocca da mia moglie Natalia. Non c’è ombra di dubbio sulla valenza del restauro che ha letteralmente ridato vita all”immagine sacra. In merito al telo avvolto interno alla vita del crocefisso che prima era di colore chiaro mentre ora è di colore scuro si è dipanata nei giorni scorsi una diatriba che ha fatto male a tantissima gente sia di una parte (apprezzatori) che dell’altra  (detrattori). Ebbene facendo una velocissima ricerca sul web tutti possono verificare che in giro per il mondo e nella storia dell’arte vi sono crocifissi di tutti i tipi anche se la maggioranza, a differenza del nostro, riporta un telo annodato intorno alla vita del signore Crocifisso. Ma vi sono anche crocifissi dove il nodo manca dove il Cristo viene protetto da teli dei più svariati colori che avvolgono il girovita del Signore senza avere dei nodi. Se poi si va a guardare gli anni di riferimento sono crocifissi medioevali o alto medioevali e certamente non moderni. Il nostro Cristo della Rocca viene datato dagli addetti ai lavori tra il XV e XVI secolo e quindi probabilmente in quei tempi lontani si usava quel modo di rappresentare il Cristo in Croce. Se poi il telo era costituito, come nel nostro caso, da cartapesta sovrapposta dal precedente restauratore,  allora il ripristinare l’opera sacra nella sua originaria bellezza certamente è opera meritoria degna di stima ed apprezzamento da parte di tutti.

   Per dipanare qualsiasi ulteriore dubbio allega le immagini di altri due crocifissi antichi medioevali. Il primo è il Crocifisso di San Damiano dell’anno  1100.

Mentre  il secondo è del XVI secolo. Anzi quest’ultimo è del tutto simile a quello bellissimo della Rocca.