La Fiera di Ognissanti è un evento popolare che ha sempre raccolto un elevatissimo gradimento da parte di tutti i Pizzitani insieme alle processioni pasquali ed a pochissimi altri. Eppure i dati statistici desunti da una recentissima pubblicazione su Facebook di un post sulla stessa, dicono che su 320 persone che hanno visto il post solo 7 lo hanno gradito. All’incontrario 313 visitatori non lo hanno gradito o per loro, come ritengo più probabile è del tutto indifferente. La verità è che il popolo pizzitano è ormai diventato indifferente a tutto, apatico quasi abulico. Tutto quello che accade al di fuori della propria abitazione non interessa più a nessuno fatte salve, logicamente, le dovute eccezioni come risulta da quei pochissimi che fanno sentire la propria voce sui social. La profonda crisi del Comune in dissesto e sciolto per infiltrazioni mafiose, per non parlare della crisi economica, sociale, politica, religiosa e sanitaria stanno profondamente intaccando i nostri valori sui quali si è sempre basata la società pizzitana. Ma se è vero come è vero che anche alla più buia delle notti seguirà la luce di un nuovo giorno anche Pizzo ed i Pizzitani si risolleveranno. Dopo la pandemia nulla sarà più come prima. Tantissime cose cambieranno completamente. Anche per i Pizzitani le cose cambieranno. Si apriranno nuove opportunità ora impensabili. Pizzo Calabro Bandiera Blu diventerà una stella di prima grandezza nel planetario turistico europeo. Tutti ci dobbiamo preparare. La ricetta è una sola. Basta prime donne, basta protagonismo, voglia di apparire, discordie, interessi personali contrari a quelli pubblici, bisogna pensare in positivo. Solo il gioco di squadra può farci vincere il nostro futuro. INSIEME PER IL FUTURO. Giuseppe Pagnotta
Arnone Raffaele, Capitano di L. C.
il 15 Maggio 2021 alle 16:46
Io l’avevo praticamente in casa. Abitavo dalla ” mammina” la signorina Tavella. Frequentavo l’Istituto Nautico anni 60. Era un evento come la distribuzione della pasta e ceci o il Galileo. Pizzo con le sue tradizioni, il suo folklore, la sua antica bellezza è la città di mare più bella e più cara che conosco. Non esiste solo il mal d’Africa.
Io l’avevo praticamente in casa. Abitavo dalla ” mammina” la signorina Tavella. Frequentavo l’Istituto Nautico anni 60. Era un evento come la distribuzione della pasta e ceci o il Galileo. Pizzo con le sue tradizioni, il suo folklore, la sua antica bellezza è la città di mare più bella e più cara che conosco. Non esiste solo il mal d’Africa.