LA CALABRIA ROMANA (280 a.c. – 410 d.c.) L’età repubblicana


Tra il 136 e il 132 a.C. in Sicilia si combatte la Prima guerra servile. Lo schiavo siriano Euno raccoglie circa 200.000 servi proclamandosene re e per ben 4 anni tiene testa alle legioni romane dalle piazzeforti di Enna e Tauromenio. Alla fine Roma schiaccia la repressione e fà crocifiggere 20.000 schiavi in tutta l’isola. la guerra servile fù l’espressione del malcontento della classe degli schiavi, privi di diritti e sui quali poggiava l’intera economia romana.
Ancora nel 132 a.C. il console Popilio Lenate ordina la costruzione della Via Popilia, che dopo aver valicato il Pollino arriva a Consentia e poi devia verso il mare in prossimità dell’antica Clampetia, ricalcando il tracciato dell’attuale Strada Statale 18 Tirrenica fino a Reggio Calabria. In questo periodo le principali località della Calabria sono Crotone, Temesa, Turii, Vibo Valentia e Reggio Calabria.
Tra il 91 e l’89 a.C. venne combattuta la Guerra Italica o Sociale, al termine della quale il Senato attribuì agli italici la cittadinanza romana.
Tra il 73 ed il 71 a.C. si combattè la Seconda guerra servile, durante la quale il gladiatore trace Spartaco radunò attorno a sé decine di migliaia di schiavi disperati, anche molti Bruzi, e partì da Capua tentando una disperata marcia verso settentrione sconfiggendo molte legioni romane. Ma l’intervento di Lucio Licinio Crasso stroncherà in una battaglia sul fiume Sele, in Campania, ogni pretesa di Spartaco e dei suoi. 6000 schiavi verranno crocifissi lungo la Via Appia.
La Magna Grecia è commiserata da Marco Tullio Cicerone in una lettera del 44 a.C. scritta dalla tenuta calabrese di Leucopetra di proprietà del grande oratore.