GIRA E RIGIRA….SE NON SI TORNA SI SPIRA!
C’era una volta la civiltà contadina, al mio paese quasi tutte le famiglie avevano un loro ‘fondo’, chi grande, chi medio, chi piccolo. Si lavorava sodo e si produceva olio, vino, grano, frutta e tante altre cose, si allevavano anche animali, assai i maiali, pollame, conigli e altro, gli asini come animali da soma; non mancavano così i prodotti per figli, nipoti, padri, madri e nonni, e anche per gli oboli alle chiese. Con i soldi ricavati dai prodotti agricoli si pagava il barbiere, il calzolaio, il sarto, il medico, il notaio, il fabbro, il muratore, la tessitrice, il falegname, i maestri e le maìstre, gli avvocati per le liti continue e per vari reati, i preti per le nascite, battesimi, comunioni, matrimoni, morti e via dicendo, insomma il lavoro dei campi dava i mezzi di sussistenza e qualcosa in più, era la base di sostegno a tutta l’economia: commercio, artigianato, arti e professioni. Ora si sono scelte altre strade, i figli hanno abbandonato campi e lavoro dei loro padri e nonni, si cerca l’impiego pubblico o privato che non si trova facilmente e si vedono giovani, non più tanto giovani, rinchiusi nelle loro case aspettando la manna del cielo e costretti a navigare con computer e computerini, tanto per dimenticare. Non si sposano, non nascono bambini e si spopolano i paesi, cresce la disoccupazione e s’invecchia prima di vivere la giovinezza. Ora vi sono mezzi moderni per coltivare la terra, si possono avere culture pregiate (già ci sono)…per farla breve…sfruttare leggi e leggine, tentare di fare qualcosa non nuoce, si potrà fare fiasco (almeno si è tentato) e allora si cambia, o meglio si cercano altre soluzioni, ma stare fermi proprio no.
Non lo dice il sottoscritto, lo dice un vecchio e apprezzato economista dal cognome Sartori.