La posizione strategica del Sud Italia ne fa il centro del mediterraneo, eppure le singole Regioni faticano a pensare in questi termini. Occorrerebbe innescare la creazione di una governance capace di oltrepassare la questione regionale per vincere le battaglie che stanno portando questi territori ad essere, ingiustamente e dolorosamente , fanalino di coda dell’Unione europea.
Per creare sviluppo economico sostenibile nel lungo periodo e una rigenerazione efficace delle territorialità, una politica progressista per il Sud dovrà agire su diverse dimensioni, soprattutto economica, industriale e geopolitica:
– La prima, economica, con l’obiettivo di colmare il deficit strutturale di programmazione e amministrazione dei fondi di coesione Europei e Nazionali. Strutturando un coordinamento strategico nella gestione delle politiche d’investimento pubblico che funzioni come leva per attirare investimenti privati.
Quali sono le priorità d’investimento che si dovrebbero favorire per rilanciare lo sviluppo del Sud? Quali sono le maggiori difficoltà nell’accedere ai fondi di coesione? Quali strumenti possono essere adoperati per aumentare la capacità d’assorbimento dei fondi?
– La seconda, industriale, con l’obiettivo di sviluppare ecosistemi innovativi per favorire le sinergie tra imprese.
Quali strumenti e servizi dovrebbero essere messi in campo per creare dei veri ecosistemi d’innovazione imprenditoriale? Quali sono le soluzioni per superare i maggiori ostacoli per chi oggi al Sud vorrebbe creare un’impresa?
– La terza, geopolitica, con l’obiettivo di trasformare il Sud da periferia dell’Europa a centro del Mediterraneo.
Quali modelli organizzativi e quali servizi possono sviluppare la capacità delle imprese di creare nuove opportunità di scambio economico con i Paesi Mediterranei?
Può l’Italia meridionale proporsi come un territorio dove sperimentare nuove forme d’integrazione e contaminazione culturale? Ad esempio, il fenomeno migratorio, è considerato come una delle principali sfide per il Sud. Come puo’ essere trasformata in opportunità?
Il Meridione per resistere al mercato globalizzato, vincere le sfide di sviluppo e legate alle trasformazioni sociali e geopolitiche può cominciare a pensarsi come una macroregione seguendo l’esempio del Nord Italia?